Per una corretta prevenzione incendi, bisogna conoscere le relative classi di incendio e i diversi metodi per estinguere il fuoco in base al materiale combustibile coinvolto. Grazie all'esperienza acquisita nel corso degli anni, Cristoffanini è una garanzia in materia di sicurezza e prevenzione.
In questa guida analizzeremo nel dettaglio le 5 classi di incendio, le sostanze infiammabili e le misure preventive da adottare per una valida sicurezza antincendio.

Classificazione degli incendi e criteri di suddivisione: estintori e classi di incendio
Nell'articolo dedicato ai tipi di estintori, abbiamo visto come ogni classe di fuoco abbia le sue caratteristiche e richieda uno specifico approccio per lo spegnimento, utilizzando estintori a polvere, estintori ad acqua, a schiuma o estintori a CO₂, in base a tipo di incendio e probabilità di estensione.
Le 5 classi di incendio e i materiali coinvolti
Conoscere la classificazione dei fuochi consente il riconoscimento immediato nella natura dell’incendio e, pertanto, dell’estintore adeguato allo spegnimento, al fine di adottare tutte le misure necessarie per prevenire il rischio di incendio e propagazione.
La normativa UNI EN 2 definiva la classificazione degli incendi in base ai materiali implicati, suddividendoli in cinque classi principali:
- A: materiali solidi
- B: liquidi
- C: gas
- D: metalli
- F: oli e grassi
Vediamo quali sono nello specifico le caratteristiche delle diverse classi di incendio.
Classe A – Incendi di materiali solidi combustibili
Negli incendi di classe A rientrano i seguenti materiali solidi combustibili:
- legno
- carta
- carbone
- pelli
- plastica
- gomma e derivati
Questi tipi di incendio possono avvenire a fiamma viva, quando il materiale si incendia rapidamente e a lenta combustione, con formazione di brace incandescente e senza fiamme visibili.
Per estinguere il fuoco di classe A, è appropriato l’uso di estintori a polvere chimica e a schiuma, che agiscono rispettivamente per inibizione chimica e soffocamento. Sono adatti anche gli estintori a CO₂, tuttavia meno efficaci sui materiali che producono brace.
Le cause di propagazione delle fiamme possono essere diverse:
- Dimensione e forma del combustibile: elementi di piccole dimensioni o frammentati possono bruciare più facilmente.
- Materiali porosi: a contatto con l’ossigeno, i materiali con una superficie porosa aumentano il rischio di incendio.
- Composizione chimica: i materiali composti da sostanze altamente infiammabili facilitano l’accensione e la combustione.
- Aerazione dell'ambiente: in un ambiente ventilato la probabilità di propagazione delle fiamme è accelerata.
Classe B – Fuochi da liquidi infiammabili
Rientrano nella classe B tutti i liquidi infiammabili e le sostanze che possono generare vapori combustibili:
- Idrocarburi: benzina, gasolio, cherosene
- Alcol e solventi
- Oli minerali e lubrificanti
I fuochi di classe B si propagano rapidamente, specialmente in ambienti con elevato livello di rischio di incendio. A differenza degli incendi di classe A, non producono brace, rendendo quindi necessario un diverso metodo di spegnimento.
Per estinguere un fuoco di classe B, gli agenti più efficaci sono estintori a schiuma, che creano una barriera soffocante sulla superficie del liquido, estintori a polvere, ideali per bloccare la reazione chimica della combustione, estintori a CO₂, che riducono l’ossigeno e abbassano la temperatura, ma con una funzionalità limitata agli ambienti chiusi. L'utilizzo dell'acqua è invece altamente sconsigliato in quanto l'impatto di essa sul liquido può alimentare le fiamme.
Il rischio di estensione di un incendio di classe B dipende da diversi fattori:
- Categoria di liquido infiammabile: alcuni materiali hanno una rapida evaporazione e si incendiano con maggiore facilità.
- Temperatura e ventilazione: il calore e l’ossigeno accelerano la formazione di vapori combustibili.
- Composizione chimica: alcune sostanze sono più reattive, aumentando il rischio di incendio.
Classe C – Incendi di gas infiammabili
Negli incendi di classe C rientrano i gas infiammabili, che possono facilmente incendiarsi e propagarsi nell’ambiente:
- Metano
- GPL
- Idrogeno
- Acetilene
- Butano e propano
Questa categoria presenta un alto rischio di incendio ed esplosione: il gas può infatti accumularsi formando miscele altamente combustibili con l’aria. Per tale ragione, prima di tentare di estinguere il fuoco, è fondamentale bloccare la fuoriuscita di gas.
In questi casi, per lo spegnimento, gli agenti estinguenti idonei sono: estintori a polvere, che attraverso un'azione chimica fermano la combustione; estintori a CO₂, che riducono la temperatura e soffocano il fuoco, riducendo l’ossigeno disponibile; acqua a getto frazionato o nebulizzato, utilizzata unicamente per raffreddare i tubi e i serbatoi, evitando il rischio che causino esplosioni dovute al surriscaldamento.
Negli incendi di classe C, la probabilità di propagazione delle fiamme può dipendere da:
- Composizione gassosa: i gas leggeri, come il metano, hanno una dispersione verso l’alto, mentre gas pesanti come il GPL si accumulano in basso, aumentando il livello di rischio di incendio.
- Pressione e temperatura: gas compressi o riscaldati possono bruciare più velocemente e in maniera aggressiva.
Classe D – Fuochi da metalli combustibili
Gli incendi di classe D coinvolgono metalli altamente infiammabili, che bruciano ad alte temperature e causano reazioni pericolose:
- Magnesio
- Alluminio
- Sodio
- Potassio
Questi tipi di incendio si sviluppano principalmente in ambienti industriali, dove questi metalli vengono lavorati. Il rischio di incendio è elevato poiché, oltre alla combustione intensa, alcuni metalli possono reagire con l’acqua o altri agenti estinguenti, causando esplosioni o rilascio di gas tossici.
Per spegnere un fuoco di classe D, è consigliabile un uso esclusivo di estintori a polvere speciale, progettati appositamente per soffocare le fiamme e interrompere la reazione chimica.
L’uso di estintori ad acqua, CO₂ o a schiuma è infatti sconsigliato, poiché possono favorire la propagazione delle fiamme o reazioni violente.
Negli incendi di classe D, le cause di propagazione delle fiamme possono essere:
- Natura del metallo: elementi come sodio e potassio hanno una reazione violenta a contatto con l’acqua, intensificando il livello di rischio di incendio.
- Ventilazione: un ambiente ossigenato accelera la combustione dei metalli.

Classe F – Incendi causati da oli e grassi da cucina
L'incendio classe f raggruppa i fuochi sviluppatisi da oli e grassi combustibili, di natura vegetale o animale, generalmente utilizzati in cucine industriali, mense e ristoranti.
Questi tipi di incendio possono diventare molto pericolosi: oli e grassi, una volta raggiunta la temperatura di autoaccensione, possono incendiarsi spontaneamente, alimentando un fuoco difficile da monitorare.
L’uso improprio degli agenti estinguenti può aumentare il rischio di incendio. Pertanto, al fine di estinguere il fuoco di classe F, è necessario l'impiego di estintori specifici: estintori a schiuma, che formano una pellicola protettiva in grado di soffocare le fiamme e raffreddare l’olio e agenti estinguenti speciali, come il PROKF, che agiscono chimicamente bloccando il processo di combustione tramite una catalisi negativa.
L’uso degli estintori a polvere o CO₂ è sconsigliato, poiché l’impatto del getto potrebbe favorire la dispersione dell’olio incendiato, favorendo la propagazione delle fiamme.
I fattori che implicano la propagazione delle fiamme in questa tipologia di classe di fuoco sono:
- Temperatura dell’olio: più è alta la temperatura, maggiore sarà il rischio di incendio.
- Tipo di materiale combustibile: alcuni oli e grassi bruciano più intensamente rispetto ad altri.
- Ventilazione: un ambiente molto areato può accelerare il processo di combustione.
Questi dispositivi antincendio possono essere:
-
- Tipi di estintori per quadri elettrici fino a 1000 V
- Idonei per materiali di classe A come legno, plastica, carta, tessuti e sostanze sintetiche.
- Adatti a liquidi infiammabili tra cui gasolio, alcol, benzina e altre sostanze combustibili.
- Indicati per metalli combustibili (classe D) come sodio, potassio, alluminio e magnesio, ma solo con l'utilizzo di polveri specifiche per questa tipologia di incendio.
Prevenzione incendi: misure di sicurezza per ogni classe di fuoco
La sicurezza antincendio si basa su tutte quelle misure di prevenzione atte a ridurre la probabilità di fuoco, e misure di protezione finalizzate a ridurre i danni in caso di incendio.
Le misure di protezione si suddividono in attive e passive:
- Le misure attive richiedono l'intervento di un operatore addetto o l'attivazione degli impianti di rilevazione, allarme ed estinzione, come sistemi sprinkler, estintori e rilevatori di fumo.
- Le misure passive sono, invece, integrate nella struttura dell'edificio e hanno come scopo quello di circoscrivere la propagazione dell'incendio, includendo elementi come compartimentazioni, materiali resistenti al fuoco e distanze di sicurezza.
Per ogni classe di incendio, devono essere adottate misure di sicurezza specifiche che tengano conto delle caratteristiche dei materiali coinvolti e delle dinamiche di combustione. Inoltre, è fondamentale una corretta e periodica manutenzione dei dispositivi antincendio impiegati, per un funzionamento corretto in sicurezza.
Rivolgersi a professionisti competenti e preparati come Cristoffanini è la scelta migliore per garantire sicurezza, prevenzione e protezione antincendio.
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